L’interesse nel dosare il PSA prima dei 50 anni ed in particolare tra i 40 ed i 50 anni di età deriva dal fatto che quasi sempre in questa fascia di età la prostata non è ancora ingrossata e quindi il PSA rispecchia più fedelmente la salute dell ghiandola. Di recente sono stati resi noti i risultati di studio eseguito in Svezia che ha tenuto sotto stretto controllo medico 2000 soggetti maschi dall’età dei 40 anni fino agli 85. Si tratta di una ricerca iniziata alla fine degli anni 60 nella regione di Malmoe, nel Sud della penisola scandinava. In questo studio sono stati individuati coloro che hanno sviluppato un tumore della prostata che ha portato o alla insorgenza di metastasi a distanza o alla morte del paziente. Sono stati quindi recuperati i prelievi di sangue eseguiti 40 anni prima circa in questi soggetti e si è calcolato il PSA. In questo campione di uomini si è visto quindi che se il primo PSA eseguito in età inferiore ai 50 anni risulta essere inferiore a 1 ng/ml il rischio di sviluppare un brutto cancro della prostata sia veramente infinitesimale. Con il progressivo aumento del valore del PSA si osserva un progressivo aumento di rischio di sviluppare un cancro prostatico serio. Sempre lo studio svedese suggerisce che nei soggetti con età inferiore ai 50 anni, un valore di PSA di 2 ng/ml o superiore detta la necessità di tenere il paziente sotto controllo annuale.
