Il paziente con un ingrossamento benigno della prostata che determina una ostruzione urinaria che non risponde alla terapia medica può avere una indicazione ad eseguire una terapia chirurgica con laser.
Ad oggi sono disponibili due tecniche : laser a luce verde e laser ad holmio. Entrambe le procedure vengono eseguite con una piccola anestesia loco regionale e senza fare tagli sull’addome ma per via trans-uretrale. Il laser a luce verde riduce le dimensioni della prostata vaporizzando il tessuto. Quasi mai con questa tecnica è possibile rimuovere completamente la parte interna della prostata che causa la ostruzione. Può capitare quindi che il laser verde, soprattutto se utilizzato in prostate grosse e da mani non esperte, risolva il problema solo per 1-2 anni e che dopo il paziente sia obbligato a ricorrere di nuovo alla chirurgia. Un secondo limite è che non viene eseguito un esame istologico del tessuto prostatico perché questo viene vaporizzato e quindi non è analizzabile.
L’intervento con laser ad holmio detto HoLEP (Holmium Laser Enucleation of the Prostate) è a mio parere la soluzione ideale in quanto consente di rimuovere completamente la parte di prostata ostruente (adenoma prostatico) e questo azzera il rischio che l’intervento debba essere ripetuto nel tempo. La prostata rimossa viene esaminata inoltre all’esame istologico e questo permette di identificare eventuali casi di tumore prostatico nascosto. Tipicamente i pazienti candidati ad eseguire l’intervento di HoLEP entrano al San Raffaele al mattino a digiuno avendo già eseguito ambulatoriamente gli esami di preparazione all’intervento, vengono operati in mattinata e tengono un catetere vescicale, che non causa nessun fastidio, per 24 ore. La mattina successiva viene rimosso il catetere vescicale e dopo circa tre ore, avendo controllato la ripresa della minzione, il paziente può lasciare l’ospedale
